DIAMO NUMERI, CHIARIMENTI E DATI
CORIGLIANO-ROSSANO, 12 novembre 2021 – La stagione dei concorsi del Comune di Corigliano-Rossano è partita e va avanti.
Quanto emerge dal dibattito pubblico cittadino rispetto alle questioni del reclutamento della Pubblica Amministrazione, come per altre questioni, è a tratti surreale e richiede, evidentemente, dei chiarimenti inequivocabili.
Sono di ritorno da una Assemblea Nazionale ANCI molto partecipata, una delle più partecipate di sempre, durante la quale i problemi principali evidenziati da Comuni di ogni dimensione e latitudine, in particolare al Mezzogiorno, sono la carenza di personale e la complessità delle procedure. Non è un caso che, stando alle parole dei vari esponenti di Governo intervenuti, si stia andando verso una ulteriore semplificazione per il reclutamento a tempo determinato fino al 2026, una modalità che noi abbiamo di fatto anticipato all’inizio del mandato proprio alla luce delle difficoltà nell’espletare le procedure tradizionali.
Come Ente abbiamo addirittura previsto, nella programmazione triennale, delle figure a tempo determinato, col compito specifico di supportare gli uffici nel dare risposta alle istanze dei cittadini finalizzate all’efficientamento energetico e termico delle case, ben prima che il Governo, di fatto, promuovesse e finanziasse la stessa cosa.
Nel contesto di difficoltà profonda e diffusa, dunque, la programmazione dell’Ente è stata ed è tutt’altro che deficitaria, spesso anticipando gli scenari prodotti dalla pandemia e dagli adeguamenti normativi.
È privo di ogni fondamento sostenere che attraverso procedure di mobilità e di accesso a graduatorie di altri enti – modalità utilizzate periodicamente in via del tutto residuale – si precludano occasioni di lavoro ai nostri concittadini: quasi sempre, per ovvie ragioni, a rispondere alle manifestazioni di interesse sono proprio nostri concittadini o comunque residenti del nostro comprensorio i quali, nel corso del tempo, hanno partecipato a procedure selettive in altri enti, così come alle nostre partecipano da altri territori. Siamo alle banalità.
Per quanto riguarda gli Lsu-Lpu, è certamente vero che la procedura di stabilizzazione è stata avviata dal Commissario Prefettizio. È però altrettanto vero che nei mesi successivi molte Amministrazioni abbiano rallentato alla luce di timori rispetto a mancati adeguamenti normativi o stanziamenti da parte del Governo: se così non fosse, la questione LSU-LPU non sarebbe ancora oggetto di discussione su tutti i tavoli regionali tra sindaci. Non solo noi non ci siamo fermati, ma quella di Corigliano-Rossano è probabilmente l’unica Amministrazione ad aver aumentato, fin dall’inizio, a 30 ore il rapporto contrattuale di questi lavoratori, dando loro maggiori doveri e dignità. Anche in questo caso abbiamo aperto la strada ad altri.
Per quanto riguarda il corpo dirigente, devo ricordare che al nostro insediamento, del nutrito gruppo dirigente dell’ex Comune di Rossano abbiamo trovato soltanto due dirigenti a tempo indeterminato, segno di come l’espletamento delle procedure, evidentemente, non fosse proprio usuale. Ad ogni modo l’Amministrazione ha già programmato e concluso la procedura di selezione per il dirigente a tempo determinato dell’aria finanziaria e dei lavori pubblici, mentre ha confermato inizialmente due dirigenti selezionati dal commissario (Ambiente e Servizi Sociali) anche nel rispetto degli orientamenti giuridici in materia. La procedura per il Dirigente di Polizia Locale a tempo indeterminato, così come quello all’Urbanistica e quello all’Ambiente (alla luce dell’interruzione del rapporto col precedente), è stata programmata con largo anticipo: le difficoltà nella terminazione delle procedure ricadono in ambito gestionale, causate proprio dalla mole di lavoro spropositata rispetto alle forze degli uffici. Ovviamente è compito nostro prendere atto delle difficoltà e provare a porvi rimedio: questa è la ratio, per esempio, di alcune delle ultime rimodulazioni.
Un altro degli abbagli presi da taluni su questo argomento è sicuramente quello dei concorsi in itinere resi difficoltosi dal covid-19 perché banditi sotto forma “tradizionale”, che sarebbero pochi o inesistenti. In realtà queste procedure, tutte avviate dall’attuale Amministrazione, sono:
– Istruttore contabile, t. indeterminato, quasi 700 domande;
– Istruttore amministrativo, t. indeterminato, quasi 1300 domande;
– Istruttore tecnico, t. indeterminato, quasi 300 domande;
– Istruttore di vigilanza, t. indeterminato, più di 1000 domande;
– Istruttore direttivo amministrativo, t. determinato, riconvertito per titoli durante la pandemia;
– Istruttore direttivo contabile, t. determinato, riconvertito per titoli durante la pandemia;
– Istruttore amministrativo, t. determinato, quasi 700 domande.
Nonostante questo, abbiamo già chiuso le procedure per:
– Istruttori direttivi informatici, t. indeterminato;
– Istruttori direttivi euro progettazione, t. indeterminato;
– Istruttori direttivi tecnici, t. determinato;
– Istruttori di vigilanza, t. determinato (2 volte);
– Istruttori direttivi tecnici, supporto urbanistica, t. determinato.
Inoltre, abbiamo completato un massiccio reclutamento mediante il Centro per l’Impiego per figure esecutive quali muratori, elettricisti, centralisti, fontanieri, esecutori amministrativi eccetera: anche da questo punto di vista, quante volte un’Amministrazione aveva intrapreso la strada del Centro per l’Impiego per assumere personale? Potete immaginare la risposta.
Questa è solo una parte di ciò che è stato fatto ed avviato nonostante la pandemia (in queste ore è stata richiesta la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per altre cinque procedure), e devo ammettere che, pur cercando, non mi pare di trovare tantissimi altri comuni che hanno introdotto un’azione di questa portata in giro. Se così fosse, sarei certo che il dato che abbiamo analizzato a Parma sarebbe stato molto diverso da quello reale: nei comuni italiani mancano circa 100 mila dipendenti, a Corigliano-Rossano e non. Chissà perché?
IL SINDACO
FLAVIO STASI