Debiti fuori bilancio e importi da sentenze esecutive, serve la necessaria chiarezza
L’amministrazione comunale ringrazia l’ufficio Avvocatura Civica
Sul tema dei debiti fuori bilancio, oggetto di riconoscimento da parte dell’Ente Comunale, si ritiene fare chiarezza per evitare interpretazioni fuorvianti ed errate.
Rispetto agli importi derivanti da sentenze esecutive definite nel 2021 che per legge, ai sensi dell’art. 194 comma 1 lett. a) del Testo Unico degli Enti locali, per poter essere pagate devono passare al vaglio del Consiglio Comunale ai fini del riconoscimento quali debiti fuori bilancio, non potendo la spesa da sentenza esecutiva essere determinata nel suo preciso ammontare ex ante ed essere impegnata tout court con le somme presenti sui capitoli dei bilanci annuali, come spesso erroneamente accaduto in passato.
Al di là dell’aspetto relativo alla asserita assenza di line politica nella conduzione dell’Avvocatura Comunale, ci preme far capire che le cause giunte a sentenza nel 2021, sono solo l’epilogo di vicende giudiziarie di diversa natura, la maggior parte delle quali sorte molti anni prima, sotto altre amministrazioni. In particolare, si rappresenta che quelle che hanno determinato la condanna totale o parziale dell’Ente per gli importi maggiori, sono semplicemente giunte a conclusione durante questo anno ma sono iniziate molti anni prima, spesso con avvocati esterni all’Ente.
Tale prassi oggi ha subito una inversione di tendenza in quanto questa Amministrazione, da quando si è insediata, ha privilegiato la gestione interna del contenzioso (con notevole risparmio di spesa), ricorrendo all’esterno solo per questioni particolari, ovvero laddove gli avvocati interni effettivamente in servizio presso l’Avvocatura civica (uno solo nel 2020 e due a decorrere da gennaio 2021, effetto di una nuova assunzione), siano stati di fatto impossibilitati a gestire con le residue risorse umane presenti dopo i numerosi pensionamenti, l’enorme mole di contenzioso – e le relative attività amministrative necessarie all’istruttoria delle cause – pendente davanti alle diverse Autorità giudiziarie del distretto di Catanzaro (Giudice di Pace di Corigliano Calabro, Giudice di Pace di Rossano, Tribunale di Castrovillari, T.A.R. di Catanzaro, Corte d’Appello di Catanzaro) oltre a quelle pendenti davanti al Consiglio di Stato e alla Corte di Cassazione.
Quindi, sostenere che l’Amministrazione Comunale si trovi oggi costretta a pagare somme consistenti derivanti da sentenze emesse nel 2021 ed affermare che questa situazione sia la diretta conseguenza di una mala gestio della stessa Amministrazione e della Avvocatura, vuol dire o essere sfacciatamente in mala fede o non capire assolutamente nulla di procedimenti giudiziari. Come già accennato, le cause aventi ad oggetto le più consistenti somme di denaro nascono molti anni addietro e derivano soprattutto dai settori tecnici dei due Comuni estinti (entrambi i Comuni!) che non solo avrebbero potuto ma avrebbero senz’altro dovuto attivarsi per tempo con i mezzi a propria disposizione, al fine di evitare ab origine il sorgere del contenzioso.
A ciò deve aggiungersi l’inefficienza delle gestioni precedenti che nulla hanno fatto per evitare il prodursi di sentenze di condanna per oltre un milione di Euro: esemplare, a tal riguardo è la vicenda di piazza Salotto di Corigliano, il cui mancato rispetto dell’iter espropriativo ha determinato la condanna nel 2015 dell’ex Comune di Corigliano Calabro al pagamento – essa sola – della somma di ben € 1.3220.330,00, detratta la somma accantonata e liquidata di € 490.223,00 oltre interessi per 190.800,20 e spese di lite per € 23.345,92. Le suddette somme venivano riconosciute come d.f.b. nel 2019 soltanto da parte dell’Amministrazione Stasi e venivano liquidate e pagate su tre esercizi finanziari, a seguito di accordo, evitando in tal modo il prodursi di ulteriori interessi, pregiudizievoli per le casse comunali.
Inoltre, proprio nel corso di questa gestione, l’avvocatura comunale si è attivata in più occasioni per chiudere in modo transattivo, con grande risparmio di spesa, vicende giudiziarie originate in anni precedenti e che avrebbero determinato ulteriori condanne per l’Ente negli esercizi successivi. Solo a titolo di mero esempio, si richiama la transazione approvata dalla Giunta Comunale con la Banca Farmafactonirg SpA per € 7.950.017,78 a fronte di del maggiore debito di € 9.294.783,85, definita dopo lunghe trattative intercorse tra il Dirigente del Settore Finanziario, dottor Danilo Fragale, l’Avvocatura civica ed il creditore, nonché quella approvata per la somma complessiva di € 50.000,00, comprensiva delle spese di lite, a definizione di una causa iniziata nel 2016 avente ad oggetto una occupazione usurpativa in c.da Leuca di Rossano, per 435.000,00 euro definita dall’avvocato di causa con l’ausilio del Responsabile dell’Ufficio Urbanistica, ingegner Cristofaro Labonia.
Queste sono solo alcune delle attività attuate dall’Avvocatura comunale sotto questa Amministrazione che, pur con la scarsezza di personale attualmente presente al suo interno (appena sette unità, di cui quattro amministrativi) sta cercando di risanare situazioni pregresse, portando a regime il sistema, in vista di una sempre maggiore efficienza nella gestione delle cause e dei pagamenti.
Non risponde in alcun modo al vero, inoltre, quanto affermato nell’articolo in esame per cui l’Avvocatura comunale perderebbe tutte le cause promosse contro il Comune, essendo numerose le sentente favorevoli all’Ente, frutto dell’impegno degli avvocati interni.
I due legali dell’Ente si costituiscono in un numero elevato e variegato di contenziosi che abbraccia sia l’area civile che quella amministrativa, supportati sempre dai funzionari amministrativi del medesimo ufficio.
Rispetto a quest’ultima diverse sono state le cause vinte sia dall’avvocato Miryam Macella, funzionario legale e P.O., innanzi al TAR Calabria (in materia di assegnazione di posizioni organizzative, in materia di concessioni demaniali marittime, in materia urbanistica) che dall’Avv. Luigina Maria Caruso innanzi al Consiglio di Stato (in materia di edilizia e urbanistica), molte delle quali definite con condanna alle spese di controparte.
Il contenzioso inquadrabile nell’ambito del diritto civile (che comprende anche il diritto del lavoro) è variegato e vede gli avvocati interni costituiti sia innanzi al Giudice di pace che al Tribunale di Castrovillari per sostenere le ragioni dell’Ente nel recupero dei canoni idrici e di altre entrate patrimoniali dell’Ente (i legali resistono avverso le opposizioni contro le ingiunzioni di pagamento emesse a vario titolo dal Comune), oltre che nella difesa per i risarcimenti danni da insidia stradale e da randagismo. Proprio per tali ultime cause oggi si registra la condanna della sola A.S.P. al risarcimento dei danni ed alle spese di lite e ciò grazie al lavoro costante dei due legali che, attenti ai mutamenti giurisprudenziali favorevoli alla PA comunale, sono riusciti a invertire la tendenza che vedeva il comune soccombente insieme all’ASP.
Ancora, in materia di insidie stradali, varie sono le cause definite con condanna parziale e riconoscimento di un concorso di colpa del danneggiato nella determinazione del sinistro.
Infine, diverse sono le cause vinte innanzi alla Corte d’Appello di Catanzaro in materia di lavoro ed in tema di responsabilità da cose in custodia, sempre ad opera dei due funzionari legali dell’Ufficio Avvocatura.
Solo chi conosce le dinamiche dell’Ufficio capisce la difficoltà che ci troviamo quotidianamente ad affrontare con un numero molto esiguo di persone e questo dato numerico, di fondamentale importanza, viene sempre maldestramente sottaciuto nell’ottica di una informazione faziosa e distorta, peraltro pure irrispettosa del gravoso ed importante lavoro realizzato da dipendenti dell’Ente, professionisti ed essere umani meritevoli di comprensione ed apprezzamento.
A proposito di avvocatura e di politica applicata a tale Ufficio: un anno addietro, quando interveniva l’assessore Mitidieri, l’Ufficio era così composto: dottor Paolo Lo Moro Dirigente, avvocato Miryam Macella (P.O. dal solo mese di novembre 2020) ed unica figura legittimamente deputata ad affrontare tutto il contenzioso dell’Ente (del nuovo Comune di 80.000 abitanti); avvocato Pietro Caloroso, rivestente funzioni amministrative, avvocato Ilenia Imperio in maternità e, quindi, assente, oggi in aspettativa sindacale, Achiropita Paranzella, anch’ella con funzioni amministrative.
Dopo poche settimane, veniva introdotta all’interno della struttura l’avvocato Luigina Maria Caruso, sicché il contributo per il contenzioso e per la partecipazione alle udienze riceveva un fattivo contributo; veniva altresì acquisita la figura dell’avvocato Antonella Bianco, sempre con funzioni amministrative ed anche quella della signora Pacenza, quest’ultima con funzioni di supporto all’Ufficio.
Con l’inserimento di nuove forze, si procedeva alla adozione di una short list di avvocati esterni, da cui attingere anche per deflazionare il carico di lavoro all’interno dell’Ufficio; venivano adottati regolamenti idonei a fluidificare il lavoro; si avviava la verifica delle cause da insidie per delimitarne la portata anche attraverso l’avvio di comunicazioni tra i diversi uffici dell’Ente; si promuoveva l’ulteriore avvio di una ricognizione delle cause e delle vicende da transigere per evitare l’aumento considerevole di importi a carico dell’Ente.
A tutto il personale dell’Avvocatura Civica, che con spirito di sacrificio si adopera quotidianamente per garantire il funzionamento di un così importante servizio per l’Ente, non possono che andare i ringraziamenti di questa Amministrazione, consapevole non solo del carico di lavoro ma anche della complessità delle diverse vicende che investono costantemente l’Ufficio.