Chiarimenti e precisazioni sullo stato della pandemia in città
Relativamente alle tante domande e dubbi che percepisco esserci in città per quanto riguarda l’emergenza pandemica ritengo opportuno qualche precisazione, un po’ alla “Radio Londra”, come simpaticamente la definisce una parte dell’opposizione consiliare che ringrazio come sempre per gli spunti e gli stimoli.
Partiamo dall’argomento più sentito probabilmente, quello delle scuole.
Avrete tutti quanti letto il comunicato congiunto fatto insieme ai sindaci di Cosenza, Rende, Crotone, Catanzaro e Lamezia Terme. È stato frutto di un confronto importante tra la maggior parte delle città più popolose della Calabria, che ci ha portato a decidere unitariamente di non emettere alcuna ordinanza. Ho letto, ma me lo aspettavo, commenti molto aspri rispetto a tale decisione, come aspri erano i commenti di coloro che desideravano il ritorno in presenza nella situazione opposta. Commenti che per lo più comprendo perché verosimilmente provenienti da genitori impauriti, e nulla si può biasimare a dei genitori che vogliono proteggere i propri figli. Allo stesso tempo, però, i sindaci delle città più popolose della Calabria, non possono essere impazziti tutti allo stesso momento, non credete?
Tutti sapete che non ho avuto alcun problema a firmare ordinanze di sospensione della didattica in presenza quando nessun altro le emanava: ritengo che il periodo l’imponesse, in totale assenza di strumenti normativi diversi e con percentuali di vaccinazione bassissimi. Oggi la situazione è diversa. Le disposizioni del Governo contemplano la sospensione generale della didattica in presenza esclusivamente in zona rossa, mentre la Calabria invece permane in zona gialla: questo significa che il Tar, dopo 24 ore dalla loro emissione, avrebbe serenamente sospeso le nostre ordinanze. Non solo: le nuove norme prevedono già l’attivazione automatica della didattica a distanza in caso si registrino positivi in una classe, e questo avrebbe reso ancor più deboli le nostre ordinanze. Cosa avremmo ottenuto? Solo altra confusione.
In questo momento di tutto c’è bisogno, tranne che di confusione; pertanto, è necessario rispettare scrupolosamente le norme che sono in vigore in tutta Italia, tanto per la ripresa della didattica in presenza, quanto per tutte le altre attività. Questo non significa che, come sindaci, non siamo in allerta: al contrario, lo siamo così tanto che abbiamo deciso di ripetere il confronto ogni tre giorni, per aggiornarci e tenere sotto controllo costante la situazione.
Anche per questo abbiamo chiesto, come Conferenza dei Sindaci, una direzione univoca da condividere con la Regione e con le ASP, una scelta unitaria di cui ovviamente tutti saremmo pronti a condividerne la responsabilità, ma finora sono giunte soltanto dichiarazioni stampa e non atti o incontri, che spero però non tarderanno ad arrivare nei prossimi giorni.
Qual è la situazione dei contagi in città? Anche da questo punto di vista ho letto dati confusionari e commenti sul “mancato aggiornamento quotidiano” rispetto al numero dei positivi. L’emergenza pandemica è iniziata nel marzo 2020, siamo a gennaio 2022: l’approccio alla problematica del Covid-19 non può essere quella di due anni fa o dell’anno scorso. Oggi per conoscere i dati non bisogna aspettare il comunicato dei sindaci a sera, perché (come è giusto che sia) sono disponibili in qualsiasi momento sul sito dell’ASP, città per città. Se andate in questo momento sul sito dell’Azienda Sanitaria, troverete che i casi attivi di Covid-19 a Corigliano-Rossano sono 488, e questo è l’unico dato attendibile. Si tratta di casi confermati col tampone molecolare, quindi senza “tamponi di fortuna” o comunque con bassa attendibilità: dare conto di altri dati creerebbe solo altra confusione.
Infine, i vaccini, e su questo punto voglio essere chiaro una volta per tutte. L’Amministrazione Comunale ha messo a disposizione dell’Azienda Sanitaria degli spazi per realizzare tre centri vaccinali; ha realizzato i box; ha messo a disposizione le utenze e tantissime altre cose, continuando a supportare il più possibile la campagna vaccinale in un’ottica di collaborazione istituzionale preziosa, ma la gestione dei centri vaccinali non è dell’Amministrazione Comunale.
Ci stiamo piuttosto facendo portavoce con i vertici dell’Azienda Sanitaria rispetto ai disagi che si registrano nella campagna vaccinale: lo abbiamo fatto qualche settimana fa per quanto riguarda il Palabrillia e lo stiamo facendo in questi giorni per quanto riguarda la Palestra Levi, e devo dire che alcune di queste segnalazioni non hanno ancora trovato risposta.
Aggiungo una considerazione: dopo tanti mesi di campagna vaccinale, trovo completamente inutili i cosiddetti “vax-day” in cui si invita – di fatto – la gente ad affollare i centri vaccinali con il rischio di fare ore di attesa senza neanche ottenere il risultato. Si tratta di iniziative spot utili all’inizio della campagna vaccinale, ma che oggi servono solo a qualche titolo di giornale. Ritengo invece sia utile puntare sulla programmazione: è necessario aumentare la possibilità di prenotarsi sulla piattaforma sui nostri tre centri vaccinali, dando così al personale la possibilità di organizzarsi sulla base del numero di prenotati, evitando lunghe ed inutili attese ai cittadini e disagi di vario genere. Sono certo che ci adopererà subito in tal senso.
Spero di aver chiarito alcuni aspetti, convinto che in momenti complessi come questo tutte le decisioni sono particolarmente difficili e non possono trovare il consenso di tutti. Tuttavia, si tratta di decisioni che vanno prese con responsabilità ed attenzione, e da quando è iniziata questa brutta ed inaspettata storia del Covid-19, è quello che facciamo quotidianamente.
IL SINDACO
FLAVIO STASI