Argentino: «Attenti a queste nuove e diffuse forme di turismo anche in chiave di destagionalizzazione»
Ultimo giorno oggi, con workshop ed incontri fra buyer e seller di livello mondiale dell’evento “ROOTS in – Borsa Internazionale del Turismo delle Origini”. Il primo evento internazionale di settore dedicato al turismo di ritorno nella terra d’origine. Nel capoluogo lucano si sono dati appuntamento la politica, i ricercatori e gli operatori di uno dei trend più importanti degli ultimi anni sulla cultura del turismo delle radici, opportunità che interessa non solo gli oltre 80 milioni di italodiscendenti sparsi per il mondo, dopo la diaspora migratoria italiana, ma anche i tanti milioni di “italian wannabe”, coloro che sono innamorati di uno stile di vita che pone attenzione su elementi che non ripropongono la tradizione come status quo, ma che vogliono affrontare i cambiamenti del mondo di oggi in maniera diversa, ascoltando il sentimento che viene dalle loro radici.
Letizia Sinisi, che studia da 20 anni il fenomeno rooting ed è autrice di un bestseller internazionale sul tema, ha chiuso – ieri domenica 20 novembre – la prima giornata incentrata sugli interventi, introdotti da Antonio Nicoletti Direttore Generale APT Basilicata. Tra gli altri erano presenti Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera dell’Unical, Roberta Garibaldi, AD dell’ENIT, Marina Gabrieli, Coordinatore Nazionale PNRR sul Turismo delle Radici, e Luigi Maria Vignali, Direttore per gli Italiani e le politiche migratorie del MAECI, il ministero degli esteri e della cooperazione internazionale, che ha aiutato per la nascita del primo e, ad oggi, unico master al mondo sul Turismo delle Radici diretto dal professor Romita dell’Unical.
All’evento hanno partecipato i delegati della maggior parte delle regioni d’Italia, per la Calabria gli unici rappresentanti erano, il comune di Cetraro e il comune di Corigliano-Rossano, rappresentato dall’assessore al Turismo, Costantino Argentino, che ha quindi avuto modo di confrontarsi con i buyer di operatori turistici che venivano da tutto il continente americano – dal Canada fino all’Argentina – e tutto il nord-Europa.
«Il turismo è in continuo cambiamento e noi dobbiamo sempre essere pronti ad ascoltare – ha affermato l’assessore Argentino – Chi torna in Calabria non vuole ritrovare una terra bloccata come un secolo fa, ma vuole ritrovare quello spirito e quella capacità di vivere in armonia. La chiave è guardare il futuro ricordando chi si è. Come amministrazione siamo attenti a queste forme nuove e sempre più diffuse di turismo, che studiamo anche in chiave di diversificazione e stagionalizzazione. Guardando non solo a Corigliano-Rossano, ma anche all’intero territorio. Abbiamo coinvolto il Castello Ducale, la Fabbrica di liquirizia Amarelli e il Museo Diocesano e del Codex, principali attrattori culturali di Corigliano Rossano e fulcro del bagaglio culturale della terra di origine. In accordo con i nostri musei abbiamo ritenuto necessario coinvolgere anche il Museo Archeologico di Sibari e il Parco Archeologico di Paludi, nell’ottica della costituenda rete museale della Sibaritide. Riteniamo infatti che la collaborazione sia fondamentale per il lancio definitivo della “Sibaritide” come meta turistica»