Corigliano-Rossano trionfa alla decima edizione del Premio IgersItalia con uno scatto di Max Cavallari che ritrae la chiesa di Sant’Antonio.
È Max Cavallari il vincitore della decima edizione del Premio Fotografico Nazionale IgersItalia, competizione nazionale fra le più prestigiose del settore – per longevità e giuria tecnica di eccellenza – volta a valorizzare le migliori produzioni di fotografi amatori, fotografi professionisti e content creator.
Patrocinato dal Ministero della Cultura e da Roma Capitale, il Premio è promosso dall’Associazione IgersItalia, presieduta da Pietro Contaldo, che ha l’obiettivo di portare alla luce e valorizzare la creatività di tutti gli Igers, i fotografi e i content creators che stanno affinando tecnica ed abilità fotografica e artistica, offrendo loro la possibilità di esprimersi e misurarsi con un progetto ambizioso ma in piena libertà di tema.
Al centro della missione di IgersItalia e delle sue Community locali, la promozione del territorio e le sue eccellenze attraverso Instagram – il Social Network visuale per eccellenza che conta oggi oltre 1 miliardo di utenti attivi nel mondo di cui 25,6 milioni in Italia – e gli altri media digitali.
Max Cavallari, fotografo documentarista bolognese che collabora con l’agenzia Getty Images, ANSA e le principali testate e riviste italiane e internazionali e cura anche il suo profilo Instagram, si aggiudica, dunque, il titolo di “Igers dell’anno 2022” mentre il suo scatto, in gara nella categoria “Luoghi della Cultura”, quello di “Fotografia dell’anno” con la seguente motivazione:
«La foto di Max Cavallari è stata scelta all’unanimità come vincitrice per l’atmosfera che è in grado di regalare all’osservatore. Uno scatto molto intimo e allo stesso tempo descrittivo grazie ai suoi particolari. Una donna alla finestra, forse pensierosa, o semplicemente riflessiva affacciata sul mondo, in una stanza arredata con oggetti di design contemporanei, illuminata da una leggera luce del tramonto. L’altra finestra incornicia la chiesa di Sant’Antonio di Corigliano del XV secolo. Un solo scatto capace di racchiuderne due, con due diverse storie di due epoche differenti. Una magnifica composizione e un eccellente utilizzo della luce».