Tribunale, ospedali, centri per l’impiego. Quando pur di dire qualcosa, si cade nell’autolesionismo

       Solo per dare ai cittadini una corretta informazione, credo sia opportuna qualche precisazione rispetto ai commenti apparsi in queste ore rispetto alla questione del tribunale legata a quella del Centro per l’Impiego.

Prima però non posso evitare di commentare politicamente la presa di posizione del maggiore partito di centrodestra, erede diretto e con gli stessi esponenti di quel popolo delle libertà che, mentre era al governo nazionale, regionale e cittadino, con rappresentanti illustri tanto in Parlamento quanto in Consiglio Regionale, non solo sopprimeva il Tribunale di Rossano, ma chiudeva anche gli Ospedali di Cariati e di Trebisacce creando quello Spoke che – a distanza di anni – non si è ancora compiuto. Insomma, probabilmente su certe vicende bisognerebbe avere il pudore politico di tacere.

Fatta questa puntualizzazione di carattere storico, chiarisco che non solo io ho speranza che l’attuale Governo possa in un certo rimediare ai propri disastri del passato, ma credo che sia doveroso nei confronti dei cittadini dell’intero territorio ionico e della nostra comunità, e per questa ragione come Amministrazione Comunale ci siamo già interfacciati nel corso della precedente legislatura con le competenti commissioni e responsabili di Governo per chiedere l’Istituzione del Tribunale di Corigliano-Rossano e lo faremo anche con il nuovo parlamento, con la certezza di trovare al nostro fianco tutti i rappresentanti del territorio a prescindere dallo schieramento.

Tutto questo con l’utilizzo dell’immobile dell’ex Tribunale, ovviamente, non ha alcuna correlazione, per più ragioni.  Intanto fino a qualche mese fa, ovvero senza il nostro intervento, l’immobile era di proprietà del comune ma non era nella disponibilità del comune: una delle tante situazioni che abbiamo dovuto risolvere dopo anni di stalli burocratici.

Ma poi lo capiscono anche i bambini che il problema della istituzione di uno nuovo tribunale non è di certo l’individuazione dell’immobile: se fosse questo, lo dico chiaramente, il nostro ente è disponibile a proporne una trentina, di qualsiasi dimensione, fattura, in qualsiasi zona. Semmai la questione è la reale volontà politica e forza del Governo nel rivedere quella fallimentare ed assurda “revisione della geografia giudiziaria” che ha soppresso il nostro come unico tribunale in Calabria. Questa forza i Governi precedenti non l’hanno avuta: mi auguro di cuore che possa averla quello attuale e stiamo già lavorando in questa direzione.

Nel frattempo, ovviamente, gli immobili comunali non possono essere lasciati nel degrado e nell’abbandono, trascinando con sé interi quartieri, soprattutto quando si tratta dei centri storici. In questo devo ammettere che la “mancanza di visione” è una critica che accetto e condivido, nell’accezione di una visione così distante e diversa rispetto a determinati esponenti da non essere nemmeno percepita.

In passato, infatti, la politica immobiliare dell’Ente è stata quella di abbandonare gli stabili comunali consentendo che molti uffici pubblici finissero in stabili privati “ben individuati”, pagando lauti affitti a carico dei cittadini. I cittadini conosco benissimo queste circostanze.

La nostra è una politica diversa, e stiamo proponendo a tutte le istituzioni e gli enti pubblici degli stabili comunali soprattutto nei centri storici, al fine di raggiungere più obiettivi:

  1. Risparmio per gli enti ospitati, quindi per la comunità;
  2. Valorizzazione del patrimonio comunale in termini di servizi;
  3. Miglioramento della qualità della vita nei centri storici. L’attuale Centro per l’Impiego “Ionio Sud” si trova in uno stabile privato e quindi risponde a questi requisiti, ed è una delle idee in fase di studio per l’utilizzo dell’immobile dell’ex Tribunale, mentre il corrispondente “Ionio Nord” è e resta in uno stabile comunale, ovvero Palazzo Zagara, che sarà ristrutturato per lo scopo.

Questa è la nostra visione, e siamo felici che coloro che possiamo definire tranquillamente i soppressori del tribunale ed i devastatori della sanità calabrese non la decifrino. Del resto, ammetto che confrontarsi su certi temi con chi in passato ha proposto lo spostamento di uffici pubblici da uno scalo all’altro solo per lavorare più vicino a casa, è impresa ardua.

IL SINDACO

FLAVIO STASI

Condividi