PON INCLUSIONE, OTTIME PRESTAZIONI DELL’ATS DI CORIGLIANO-ROSSANO

Unico ambito calabrese ad essere citato in uno studio nazionale

«Tra i casi di studio l’ATS che registra la performance più elevata è proprio quello della regione più fragile: l’ATS di Corigliano-Rossano in Calabria. Il caso calabrese rappresenta una evidenza che conferma le conclusioni dell’analisi dei dati». Queste le parole utilizzate per descrivere i risultati delle attività dell’Ambito Territoriale Sociale di Corigliano-Rossano nel rapporto tematico – “Gli interventi del PON Inclusione a supporto dell’attuazione del Reddito d’Inclusione del Reddito di Cittadinanza”, nell’ambito di uno studio finalizzato ad analizzare gli interventi di inclusione attiva, finanziate negli Assi 1 e 2 del Programma, rivolti alle famiglie senza lavoro e beneficiarie delle misure nazionali di contrasto alla povertà, previsto nel Piano di valutazione del PON Inclusione 2014-2020.

L’ATS di Corigliano-Rossano è stato l’unico ambito calabrese ad essere scelto, insieme ad altri ambiti meridionali (Cava de’ Tirreni, Barletta, Trani e Licata) per il livello di avanzamento della spesa buono o elevato, unito a una buona prestazione nelle prese in carico e nei PUC.

Lo studio è stato condotto tra luglio 2022 e febbraio 2023 e si basa principalmente sui dati sulle prese in carico dei nuclei percettori del Reddito di cittadinanza contenute nella piattaforma nazionale Gestione Patti per l’Inclusione (GePI) e su attività di ricerca sul campo in cui sono stati analizzati in profondità i progetti di nove beneficiari dei due Avvisi. Nella prima parte dello studio presentato vi è una ricostruzione della Teoria del Cambiamento dell’intervento, delle domande e il disegno di valutazione. Successivamente viene analizzato il contesto delle politiche sociali gestite dagli Ambiti territoriali sociali (ATS), prendendo in considerazione dati finanziari e demografici, e si propone un’analisi della performance degli Ambiti nella gestione del Reddito di Cittadinanza e dei Patti per l’Inclusione Sociali previsti da questa misura.

Gli Avvisi finanziavano i progetti degli Ambiti territoriali sociali (ATS), responsabili della presa in carico dei nuclei familiari “scarsamente occupabili” beneficiari del sussidio contro la povertà, ossia prima del Reddito di Inclusione (ReI) e poi del Reddito di cittadinanza (RdC).

Tra i casi di studio l’ATS che registra la performance più elevata è proprio quello della regione più fragile: l’ATS di Corigliano-Rossano in Calabria. L’ATS di Corigliano-Rossano di soli 96.69225 abitanti ha potuto per la prima volta costituire una équipe multidisciplinare composta da 14 professionisti a partita IVA (n. 7 assistenti sociali, n. 3 educatori professionali, 2 psicologi, 1 mediatore interculturale ed 1 esperto di monitoraggio e rendicontazione). Il caso calabrese rappresenta una evidenza che conferma le conclusioni dell’analisi dei dati. «I dati sulla presa in carico mostrano un’ottima performance. Dei 1.319 nuclei indirizzati ai servizi sociali con domande accolte sino ad aprile 2022, a luglio dello stesso anno il 90% risulta avviato alla presa in carico, l’80% aveva concluso l’analisi preliminare e il 68% aveva firmato il patto o è stato inviato ai CPI»  (ATS Corigliano Rossano)

Nel caso dell’ATS di Corigliano-Rossano si sono realizzati dei “tirocini di inclusione” ma non emergono percorsi destinati allo sviluppo di competenze professionali.

I casi meridionali (Cava de’ Tirreni, Corigliano-Rossano, Barletta e Trani e Licata) sono stati scelti perché hanno un avanzamento della spesa buono o elevato, unito a una buona prestazione nelle prese in carico e nei PUC.

«L’esperienza del PON Inclusione ci conferma come l’approccio multidisciplinare e la presa in carico con equipe sia oggi la modalità assolutamente confermata e comprovata per qualsiasi tipo di politica sociale poiché viene analizzata nella sua interezza e sotto diverse prospettive il bisogno della persona presa in carico o del nucleo familiare preso in carico, in questo caso, e si danno delle risposte appunto multidisciplinari – ha dichiarato l’assessore alle Politiche Sociali, Alessia Alboresi – Il successo di questa sperimentazione ci porta ancor una volta a confermare come le nostre politiche sociali siano comunque, anche se in un contesto arretrato, molto all’avanguardia. Un plauso a tutti gli operatori che hanno lavorato e che lavorano in questo contesto con grande risultato per la comunità».

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