IL PROBLEMA SONO I FONDI ZES? SE FOSSE COSÌ SAREI PROFONDAMENTE TURBATO

Stasi: «La ZES Unica è già fallita».

Dell’onorevole Antoniozzi ho sempre apprezzato, seppur quasi mai da posizioni condivise, l’attenzione e soprattutto l’onestà, così è toccato a lui dire ciò che tanti pensano: il problema non è il Comune, ma sono i soldi.

È un tema che non mi appassiona, ma se davvero fosse come afferma il vicecapogruppo alla Camera di FDI, sarei profondamente turbato.

Significherebbe che tutti, ma proprio tutti, sono consapevoli del fatto che la procedura sia viziata, anzi del tutto mancante, ma che tale procedura non si possa fare a norma di legge perché…si perderebbero i soldi della ZES 2023, “accontentandosi” della ZES 2024 (qualche decina di milioni in meno) e provando, senza pudore, a scaricare le responsabilità sul Comune. Non posso credere si arrivi a tanto, anche perché amministrando si può sbagliare, ma non si può sbagliare apposta.

Certo è che fino ad oggi nessuno aveva mai azzardato una ragione per la quale, a questo punto dal primo gennaio 2024, non è stata convocata una banalissima conferenza dei servizi in un normale procedimento per l’autorizzazione ZES. Per questo ho sempre definito questo aspetto un vero e proprio “mistero”. Quanto sostenuto dal numero due del maggiore partito di Governo alla Camera dei deputati rappresenta, ad essere onesto, l’unica spiegazione plausibile.

Da sindaco ed amante della mia terra, sono troppo idealista per credere una cosa del genere, ma se così fosse – al contrario di ciò che hanno raccontato tante “statue su poltrona” in queste settimane – questa vicenda rappresenterebbe uno spot eccezionale per la Calabria e, nel nostro piccolo, per la nostra città, capovolgendo la narrazione di una terra “torbida” e raccontando una terra dove ci sono istituzioni imperturbabili, attente, coraggiose, competenti, ligie al dovere. Una Calabria straordinaria.

Di certo resta un dato acclarato: in questa vicenda l’unico ente che ha posto in maniera trasparente dei problemi (trasparenti) con le relative soluzioni, dimostrando di avere a cuore gli investimenti ed il futuro del Porto e della Calabria, è stato il Comune di Corigliano-Rossano.

Inoltre, il fatto politico, emerso chiaramente, è che la ZES Unica – che ha sostituito la ZES Calabria, fortemente voluta dal Governo Meloni col beneplacito di tutti i “Signor Si” calabresi a partire dalla Giunta Regionale – è già fallita prima di nascere. Lo certificano loro stessi e si tratta dell’ennesimo scippo al sud, alla Calabria ed al nostro territorio. Con questo colpo di genio, ai 15 milioni PNRR bruciati dalla nuova governance ENEL si aggiungono i milioni bruciati dalla ZES. I posti di lavoro non si contano.

A questo punto, oltre all’appello a convocare la doverosa conferenza dei servizi per provare a recuperare l’investimento (almeno quello privato), credo sia necessario che il Governo nazionale lavori immediatamente alla riforma della ZES garantendo la copertura finanziaria necessaria almeno per i contributi della “vecchia” ZES Calabria. Restituiscano il malloppo.

Alla giunta regionale, che fin da subito si è dimostrata ferocemente favorevole a questo “investimento”, lancio una sfida: se il problema sono i soldi ZES, finanzi lei, ferocemente, gli interventi nel nostro Porto, da Nuovo Pignone alla Banchina Crocieristica. Faccia come se fossero 20 anni di Vinitaly.

Si dimostri chi ama la nostra terra, chi ne vuole lo sviluppo e chi ci tiene a creare posti di lavoro, senza patetici tentativi di scarica barile che, prima o poi, inesorabilmente, vengono a galla.

 

IL SINDACO
FLAVIO STASI

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