L’intervento seguirà modalità che ne salvaguardino l’incolumità.
Prosegue l’impegno dell’amministrazione di Corigliano-Rossano per la lotta ed il contenimento del fenomeno del randagismo sul territorio. Dopo il completamento dell’ampliamento dei locali del canile comunale e la prossima apertura dei locali per la chippatura, si comunica che proprio in questi giorni è ripresa l’attività di cattura dei cani vaganti e randagi con modalità che ne salvaguardino l’incolumità. A seguito dell’ampliamento e su indicazione del Comune, l’Asp, tramite la ditta Argano, sta lavorando per intervenire partendo dagli animali di affezione estremamente malati e dalle femmine non sterilizzate. Nel frattempo, si è provveduto, come già annunciato, grazie alla collaborazione dell’Associazione Corigliano-Rossano Fotografia, a fotografare 60 cani all’interno del Comune per far partire la fase di adozione.
«Stiamo continuando nella lotta e prevenzione del fenomeno del randagismo e siamo felici di segnalare che l’Asp abbia ricominciato nell’attività di cattura, soprattutto degli esemplari – ha dichiarato Francesco Madeo, assessore alla Città Sostenibile ed Equa – che potrebbero costituire un problema maggiore ed una minaccia perché affetti da gravi patologie. Nel frattempo, ci stiamo adoperando per quelle che sono le attività di prevenzione del fenomeno, pensando a campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono degli animali, e a quelle di adozione degli animali che sono nel canile, per le quali ringrazio ancora una volta l’Associazione Corigliano-Rossano Fotografia per la collaborazione».
«L’amministrazione cittadina non ha mai e dico mai sottovalutato il problema del randagismo, né in questa consiliatura e né in quella precedente. Siamo contenti che l’Asp, l’azienda sanitaria provinciale, abbia ripreso la cattura degli esemplari, perché vuol dire che le nostre parole sono state ascoltate. Il fenomeno del randagismo nel nostro paese è in crescita – dichiara il sindaco Flavio Stasi – tanto che ogni anno sono circa centoquarantamila gli animali che vengono abbandonati in Italia che si aggiungono ai due milioni e mezzo già presenti. Tutto questo genera solo danni, non solo per la mancanza di tutela degli animali, ma anche di perdite di risorse da parte degli enti locali che spendono circa cento milioni di euro per il contenimento del fenomeno. Noi abbiamo iniziato un percorso contro il randagismo che è a 360gradi, contenimento, adozione e sensibilizzazione per garantire la salute di tutti».