Nella giornata di venerdì 6 dicembre 2024 si sono riuniti sindaci, assessori ed uffici tecnici dei comuni di Corigliano-Rossano, Reggio Calabria, Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone, Lamezia Terme, Cassano All’Ionio, Trebisacce, Villapiana, Amendolara, Rocca Imperiale, Civita, San Basile, Crosia, Roghudi anche nella qualità di Presidente dell’Associazione dei Comuni dell’Area Grecanica, per discutere delle implicazioni della entrata in vigore del nuovo PAI.
I Comuni non intendono affatto negare la fragilità dei territori e la centralità di un tema come quello della prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico. Allo stesso tempo però si colgono degli aspetti del nuovo piano che riteniamo meritino approfondimenti preventivi rispetto alla entrata in vigore del piano. Tra questi ci limitiamo a citare ciò che sembra la mancata considerazione degli interventi di mitigazione realizzati in questi anni, la mancata considerazione delle riperimetrazioni delle aree del rischio approvate dalla stessa Autorità di Bacino e cancellate nel nuovo PAI, la mancata considerazione dei sistemi di raccolta e deflusso delle acque in zone urbane e periurbane.
Le Amministrazioni Comunali esprimono forte preoccupazione per il contenuto del documento e le sue conseguenze in tema di sviluppo dei territori, di stravolgimento degli strumenti della pianificazione, di potenziale impossibilità di realizzazione di numerosi interventi PNRR.
Al netto delle nuove perimetrazioni, poi, che includono interi quartieri, zone di sviluppo costiero, ambiti urbani ed industriali, manca un piano di interventi (e le risorse) teso alla risoluzione dei problemi rilevati. In questo contesto le Amministrazioni Comunali esprimono forte contrarietà rispetto alla entrata in vigore del Piano, formalmente già vigente in ottemperanza delle norme si salvaguardia, senza un percorso di confronto ed approfondimento con i Comuni. Nel massimo rispetto delle competenze della Autorità di Bacino ma consapevoli delle gravissime ricadute negative che un tale atto avrebbe sui territori, chiediamo con forza la sospensione dell’efficacia del Piano e l’apertura di un percorso di approfondimento che coinvolga i territori interessati.
Tale sospensione è ritenuta necessaria e propedeutica all’analisi e miglioramento dello strumento di pianificazione idrogeologica. Per tale scopo le Amministrazioni Comunali ritengono fondamentale una azione istituzionale congiunta tra i Comuni e la Regione Calabria con cui è stata già avviata una prima interlocuzione e chiedono dunque di essere ricevute al più presto, anche in delegazione, dall’Esecutivo Regionale al fine di esporre le gravi preoccupazioni dei territori e condividere una linea comune.
Questo documento, sottoscritto dai sindaci dei comuni coinvolti nella riunione del 6 dicembre, resta aperto alla adesione di ulteriori Amministrazioni Comunali o aggregazioni di Comuni e potrà, se ritenuto necessario a seguito degli incontri che auspichiamo si terranno nei prossimi giorni, essere riversato in una proposta di delibera di Consiglio Comunale da adottare presso tutti i Comuni interessati.
I FIRMATARI:
Il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi
Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà
Il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita
Il sindaco di Vibo Valentia, Enzo Romeo
Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce
Il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro
Il sindaco di Cassano All’Ionio, Giovanni Papasso
Il sindaco di Trebisacce, Franco Mundo
Il sindaco di Crosia, Maria Teresa Aiello
Il sindaco di Roghudi, nella qualità di presidente della Associazione dei Comuni del’Area Grecanica, Pierpaolo Zavettieri
Il sindaco di Villapiana, Michele Ventimiglia
Il sindaco di Amendolara, Maria Rita Acciardi
Il sindaco di Rocca Imperiale, Giuseppe Ranù
Il sindaco di Civita, Alessandro Tocci
Il sindaco di San Basile, Filippo Tocci