SANITÀ: L’OPPOSIZIONE CONDANNA SÉ STESSA?
Gestiscono la sanità da anni ma accusano chi non nessun potere
Ve lo immaginate il comandante Schettino che accusa il comandante di fregata De Falco di insubordinazione o pavidità? Sembra assurdo, ma a Corigliano-Rossano succede da tempo con una fetta di opposizione consiliare, organicamente parte dei governi regionali che da due anni gestiscono la sanità calabrese e che da qualche mese, oltre al Governatore, esprimono persino il Commissario ad Acta della Sanità, che per le difficili condizioni del nostro Spoke ha il coraggio di accusare chi, invece, non ha alcuna competenza in materia di gestione della sanità, ovvero il Sindaco.
Un ennesimo tentativo di scarica barile da parte delle forze che sono le autentiche responsabili del naufragio della Sanità regionale e che non a caso – nel massimo del tafazzismo che ormai le contraddistingue – citano l’ospedale di Cariati, chiuso insieme a molti altri ospedali ovviamente dal proprio governo regionale (anche in quel caso sovrapponendo Presidente della Regione e Commissario ad Acta) grazie anche al corposo supporto di esponenti locali in Consiglio Regionale ed in posti di sottogoverno.
Non solo. Nel merito, ed in particolare per ciò che riguarda la gestione dei pazienti covid di cui certi soggetti politici si ricordano esclusivamente nei momenti critici che caratterizzano l’intera nazione, evidentemente sono così fuori dalla realtà che nemmeno si rendono di come quello che attribuiscono al sottoscritto, in realtà è un modello obbligato impostato dall’Azienda Sanitaria ed inevitabilmente confermato dai vari Presidenti della Regione e Commissari regionali, compreso quello attuale, che prevede negli Spoke le cure per gli acuti, mentre in altri plessi, come Rogliano e come ci auguriamo potrà essere Cariati, cure meno intense e lungodegenze covid.
Evidentemente sono così fuori dal tempo e dallo spazio, da non aver nemmeno compreso il modello proposto non di certo da un modesto sindaco come me, ma dai loro riferimenti regionali e relative emanazioni commissariali.
L’unica responsabilità che mi si può attribuire come sindaco (e non come Presidente della Conferenza, ma anche questa è una differenza troppo sottile da cogliere) è di aver compreso con largo anticipo che sarebbe stato inesorabile e necessario, per salvare la vita della nostra gente, attrezzare ulteriori strutture oltre a quelle degli Hub che sarebbero state enormemente insufficienti, lavorando quindi per ottenere quanti più miglioramenti possibili, a partire dalla TAC e dal laboratorio tamponi, l’unico in uno Spoke.
Se c’è una vera emergenza, invece, che attanaglia l’intera sanità ospedaliera come quella territoriale, amplificata ovviamente dalla crisi epidemiologica (a parte lo scarica barile politico) è quella del personale sanitario e non, che era già risicato prima che la pandemia iniziasse e che continua ad essere la vera urgenza della sanità regionale. Ecco perché, se si intende dare un contributo reale in una fase delicata come quella attuale, ci si faccia carico di spingere il Commissario ad Acta, di concerto con i commissari delle aziende sanitarie, a introdurre procedure concorsuali d’urgenza che possano dare respiro ai Pronto Soccorso, ai reparti covid, alle USCA, ai centri vaccinali, ai Dipartimenti di Prevenzione ed a tutti i servizi sanitari regionali.
Purtroppo, temo che, non essendo in grado di agire in tal senso, continueremo a leggere note attualissime quanto “Radio Londra” ed assisteremo alla stessa abdicazione e subalternità politica degli ultimi quindi anni, compreso il periodo in cui il Commissario Scopelliti chiuse gli ospedali di Cariati e Trebisacce, danneggiando terribilmente il nostro Spoke.
IL SINDACO
FLAVIO STASI