ROMA, 14 aprile 2022 – «Ringrazio il sindaco Flavio Stasi per quello che sta facendo per il paese dei miei genitori». Con queste le parole il professor Adolfo Baratta – Facoltà di Architettura di Roma Tre e Vicepresidente dell’Alta Commissione dei Pinqua – ha salutato l’intervento del primo cittadino di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, ieri – martedì 13 aprile – al museo MAXXI di Roma durante la presentazione dei primi risultati dei progetti Pinqua, il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare.
Nel corso della giornata è stato illustrato il Rapporto sui risultati al primo trimestre del 2022 del Programma innovativo nazionale sulla qualità dell’abitare, finanziato con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e sono stati anche presentati alcuni progetti, selezionati dall’Alta Commissione per la Qualità dell’Abitare, particolarmente significativi per gli obiettivi del Programma, che sono la riduzione del degrado delle periferie, l’efficientamento dell’edilizia residenziale pubblica e la rigenerazione urbana. Otto i comuni selezionati, Corigliano-Rossano è l’unica città non capoluogo di provincia o città metropolitana e l’unica città del Sud, oltre a Bari, ad essere stata invitata all’evento.
Corigliano-Rossano, con il sindaco Stasi ed il team di Atelier Femia e K-City, ha esposto per prima il suo progetto alle autorità insieme alle altre sette città prescelte. C’era grande attenzione verso l’unica città non capoluogo di provincia, una delle due, insieme a Bari, che rappresentava il Meridione, e che si trovava in un programma di proposte innovative e vincenti insieme a realtà come Milano e Roma.
Al ministro Enrico Giovannini, titolare del MIMS – Ministero delle Infrastrutture e Modalità Sostenibili, il compito di aprire i lavori della giornata, in un intervento in cui ha sottolineato l’importanza del programma Pinqua, legato ai fondi del PNRR, e la sua portata innovativa. «Per rigenerare non basta riqualificare ma ci vuole un progetto che coinvolga i territori e le persone». Questo è stato il leit motiv con cui il ministro ha condotto il suo intervento, sottolineando con decisione la risposta straordinaria del Mezzogiorno e come la qualità elevata dei progetti del Sud vincitori «non è il risultato di un algoritmo, ma della qualità del lavoro progettato e proposto».
«È elemento di speranza per immaginare un Pnrr che veramente chiuda il gap tra nord e sud e ciò si dimostra possibile quando le amministrazioni locali decidono di dedicare una parte dei loro fondi a progettare il futuro. Dietro ogni progetto Pinqua c’è idea di rigenerazione, non solo di riqualificazione. Rigenerazione urbana si ha con coinvolgimento dei territori. Intendiamo dare possibilità alle comunità locali e al terzo settore di prepararsi in questa direzione». Parole importanti e dense quelle del ministro che sono state rimarcate da tutto il consesso degli esperti, prima fra tutti Giovanni Melandri, presidente del MAXXI di Roma e presidente presso Social Impact Agenda per l’Italia
«Tra gli obiettivi del Progetto Pinqua c’è la rifunzionalizzazione di aree e spazi attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socio economico: la stessa sfida che abbiamo con il #GrandeMAXXI in sinergia con il MIMS e che si ispira alla #NewEuropeanBauhaus» ha sottolineato il presidente del Maxxi e del Social Impact Agenda per l’Italia, Giovanni Melandri, ribadendo il carattere internazionale dell’intero quadro operativo.
Di grande impatto le parole usate dalla professoressa Guya Bertelli – Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di Milano Componente Alta Commissione Pinqua – nel presentare la città di Corigliano-Rossano, «una realtà che non conoscevo e che scopro in grande espansione». Mentre il professor Baratta ha sottolineato come con i Pinqua si torni a parlare dell’innovazione di un processo oltre di che di prodotto. Un quadro operativo che vede un’attenzione profonda ad uno sviluppo ed una sostenibilità contemporanea, che guarda al paesaggio come qualcosa di complessivo del rispetto delle risorse, dell’ambiente e del vivere insieme.
Nel suo intervento il sindaco Stasi – collegato da remoto, per motivi di salute – ha affermato: «Il progetto di Schiavonea rappresenta una sfida di riqualificazione e di integrazione oltre ai meri aspetti edilizi. In questo il nostro progetto sposa perfettamente le linee guida del Pinqua. Del concetto dell’abitare nel suo senso più importante di vivere la collettività e dare voce alle esigenze della vita della comunità. Schiavonea è il borgo marinaro che cambierà e grazie ai Pinqua noi vogliamo costruire un nuovo modo di intendere l’abitare per una città nuova come è Corigliano-Rossano. Corigliano-Rossano è il primo territorio calabrese che si è dotato di una politica e di un piano di architettura e edilizia sostenibile».
In sala al Maxxi per il comune di Corigliano-Rossano era presente l’ingegnere Giovanni Soda, Dirigente alla Programmazione.
L’architetto Paolo Cottini di KCity – in collegamento da remoto, causa Covid – e da Roma l’architetto Alfonso Femia dell’Atelier(s) Femia hanno illustrato il progetto, che porta la loro firma, e sottolineato, anche, il nuovo modo nell’affrontare il concetto di sostenibilità nei Pinqua con consumo del suolo ad impatto zero e costruzione di nuove cubature fortemente ridotta rispetto al passato e il 47% del materiale che viene da riuso e riciclo. C’è una grande attenzione alla superficie scoperta e all’economia circolare, soprattutto nei progetti del Sud, proprio per le caratteristiche di forte inclusione sociale legata alla qualità dell’abitare con una forte connotazione verso la riqualificazione dell’edilizia sociale pubblica, dell’efficienza energetica degli edifici, con riduzione dei consumi e conseguente riduzione dell’inquinamento.
Nei Pinqua è presente una concezione della sostenibilità più contemporanea, che guarda al paesaggio come qualcosa di complessivo, del rispetto delle risorse, dell’ambiente e del vivere collettivo e saranno anche l’occasione per un nuovo modo di comunicare in modo da stabilire un confronto e un dialogo permanente con territori e stakeholder.
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