Stasi: Facciamo il punto sulla attuale situazione
Sono arrivate, dopo molte difficoltà, in queste ore una serie di tubazioni, che dalla settimana prossima verranno posate per il rifacimento della condotta Petraro – Donnanna. Realizzata dall’Opera Sila nell’ambito degli acquedotti rurali, la Petraro – Donnanna è rimasta lì per decenni, continuamente “rattoppata” fino al punto di essere dismessa anni addietro. Risultato? Al serbatoio Donnanna, uno dei più alti dello Scalo di Rossano e necessario per dare equilibrio all’intera rete, da anni non arriva più una goccia di acqua, con i problemi ben noti che insistono sulla zona la quale, al nostro insediamento, era per distacco la più critica.
In questi tre anni abbiamo ottimizzato l’acqua fornita dalla condotta che proviene dal Trionto – anch’essa colabrodo ma di competenza SORICAL e non comunale – realizzando nuovi impianti che hanno consentito di rendere autonome località urbanizzate come Seggio ed Amica, limitando i disagi per lo scalo, ma il nostro programma prevede il rifacimento della condotta comunale Petraro – Donnanna, ed anche questa importante opera, magari meno visibile di altre ma più che fondamentale, nelle prossime ore sarà realizzata. Anche in questo caso, noi preferiamo i fatti, lasciando ad altri le chiacchiere.
QUESTIONE IDRICA, A CHE PUNTO SIAMO
L’occasione è giusta per fare il punto sulla questione idrica, da sempre croce della nostra città a tutte le latitudini, ricordando a me stesso che la crisi idrica quest’anno è un tema nazionale.
Sullo scalo di Corigliano nel corso di questi tre anni sono stati fatti interventi massicci, ed all’inizio di luglio era pianificata l’attivazione di un impianto supplementare estivo che ci ha consentito di massimizzare l’acqua degli impianti di Santa Lucia per Schiavonea e Scalo, accompagnata da numerosi interventi sulla rete. Risultato: su alcune località che al nostro insediamento erano secche praticamente quasi tutti i giorni (a memoria, tratti di via Fontanelle “alta”, Giannone, via dell’Ecologia ecc) mentre da quest’anno abbiamo avuto molti meno disagi, e negli ultimi giorni siamo riusciti anche risolvere questioni ataviche come su alcuni edifici di Cannata, di via Nazionale, di via Casa della Chiesa. Problema: ancora alcuni singoli edifici presentano criticità, si tratta di quelli allacciati alla “vecchia rete”. Nella zona, infatti, insistono reti vecchie, meno vecchie e relativamente nuove, disordinate ed in parte fatiscenti. Soluzione: In queste ore si sta provvedendo a realizzare un nuovo ramo della rete che ci consentirà di escludere una perdita molto importante individuata da qualche settimana (di difficile riparazione) e di sostituire la condotta “vecchia” allineando tutti gli edifici della zona.
Sul Centro Storico di Corigliano insistono delle criticità: l’acqua che proviene dalla Sorical (Fallistro) non è sufficiente per l’intero borgo. Dal mio insediamento abbiamo riattivato un impianto vicino al serbatoio dell’Acquedotto ed abbiamo potenziati gli impianti della Iacina (che alimentano anche l’area Santa Croce), ma ancora l’adduzione non è sufficiente, probabilmente anche a causa di una enorme dispersione. L’erogazione idrica viene quindi razionata per garantire la pressione necessaria a raggiungere tutte le zone. Soluzione: per i centri storici stiamo adottando la medesima strategia, le sorgenti, che per il borgo bizantino stanno dando ottimi risultati. Da molti giorni stiamo liberando il percorso montano che arriva ad oltre dieci sorgenti, i Fornelli, abbandonate da qualche decennio. Si tratta di un lavoro necessario per procedere a ripristinarle totalmente ed a rifare i tratti di condotta fatiscenti nei quali oggi perdiamo quasi tutto il prezioso liquido. Finito il ripristino dei fornelli, sono in programma ulteriori captazioni di sorgenti nella montagna ausonica, per risolvere non soltanto la questione del Centro Storico, ma anche quella delle località montane, a partire da Piana Caruso e Baraccone.
Sul Centro Storico di Rossano in queste ore stiamo avendo qualche problema sulla rete bassa, a causa di alcune perdite forti e prolungate (una riparazione è ancora in corso in queste ore), così qualcuno ha ripreso una bozza di post che forse aveva preparato l’anno scorso, ma che – poverino – non ha potuto pubblicare per un bel po’ di tempo. Quando erano al governo questi soggetti, invece, sul calendario segnavamo quando l’acqua c’era. I lavori sulle sorgenti, abbandonate da decenni, portano quotidianamente preziosa acqua ai serbatoi della Pantasima, integrando ciò che arriva dalla Sorical e dalla Cona. Questo ha consentito un miglioramento netto. Anche in questo caso stiamo continuando a lavorare sulle sorgenti per garantire ulteriori quantità di acqua, oltre ad ottimizzare la condotta Cona – Pantasima, per come abbiamo approvato in giunta alcuni giorni fa.
Da notare che l’acqua delle sorgenti su cui stiamo investendo molto per entrambi i centri storici è un’acqua a costo energetico zero, cioè a prova di Putin.
Per meglio alimentare la zona nord della Città (Cantinella, Thurio, San Nico ecc) si è già proceduto a rinnovare alcuni degli impianti di Torre della Rocca, principale fonte di approvvigionamento per l’area, e si sta continuando a farlo. Il problema principale di questa zona, però, è la distanza tra gli impianti e gli abitati, attraversati da una condotta vetusta che passa, per altri, in zone molto lontane dalla vista. Soluzione: stiamo lavorando per garantire all’area l’autonomia sotto il profilo idrico, che ci consentirebbe di escludere eventualmente tratti della condotta. Nel frattempo, continuerà il rinnovo degli impianti di Torre della Rocca.
Di Seggio ed Amica ho già detto, e lo stesso vale per Piragineti e Pirro Malena, altre aree “disgraziate” per la questione idrica al nostro insediamento, sulle quali però oggi i disagi dovrebbero essere ridotti quasi a zero. Senza voler trascurare nessuna area, vista la grandezza della nostra città, ci sono ancora delle situazioni critiche in alcune zone rurali o montane, di cui però non ci siamo dimenticati: penso al Farneto, dove l’unico impianto di fornitura sta facendo da un po’ di tempo le bizze e che dobbiamo sostituire sperando che la falda ci dia quanto necessario.
CONCLUSIONI
Quello idrico è un problema atavico, che dalle nostre parti diventa drammatico nella stagione estiva e che negli ultimi anni è divenuto un tema nazionale. Nessuno ha mai pensato o promesso di risolverlo d’incanto, ma l’Amministrazione ha introdotto una quantità di interventi, piccoli e grandi, e di investimenti continui e sparsi lungo tutto il territorio – basta leggere l’ultima delibera sull’emergenza idrica di poche settimane addietro che ne elenca solo una parte – e continuerà a farli per costruire
Il SINDACO
FLAVIO STASI