Nelle prime ore della giornata è stata portata a termine l’operazione di bonifica dell’insediamento informale scoperto sul greto del fiume Citrea, sotto il ponte Almirante, area di Rossano Scalo.
L’accampamento di fortuna era in condizioni igienico sanitarie di estremo degrado e pericolo. Si è trattato di una operazione congiunta guidata dall’amministrazione comunale, con le Forze della Polizia di Stato, dirette dal vice-questore Cataldo Pignataro (Dirigente commissariato PS di Corigliano-Rossano), coordinate dall’ispettore superiore Saverio Verrina, la Polizia Municipale, l’Asp, i Servizi Sociali, l’Ecoross e il servizio manutenzione del Comune. L’insediamento al momento dell’operazione è risultato abbandonato dai precedenti occupanti, avvistati nei giorni scorsi durante i sopralluoghi effettuati. Nel caso fossero stati trovati degli occupanti l’Asp era pronta ad effettuare un tampone e i Servizi Sociali avevano già predisposto un ricovero in una struttura adeguata.
L’operazione di bonifica di questa mattina – giovedì 10 febbraio 2021 – è un altro frutto, dopo il lavoro di sgombero della palazzina abusiva di Via Capri a Schiavonea, del tavolo tecnico sulla Sicurezza e Legalità, tenutosi lo scorso gennaio, alla presenza del Prefetto di Cosenza, Cinzia Guercio e fortemente richiesto dal sindaco Flavio Stasi. Tavolo che ha portato ad una pianificazione dettagliata in merito al controllo del territorio e all’impiego di risorse umane da parte dello Stato per assicurare un presidio costante su Corigliano-Rossano.
L’azione di oggi si è svolta seguendo un preciso piano di ripristino di una situazione di legalità, salvaguardia del decoro urbano e salute pubblica.
«Il nostro primo pensiero – ha affermato l’assessore Novellis, presente stamattina sul luogo dell’operazione – è stato quello di salvaguardare la salute di eventuali occupanti, che vivevano in condizioni di assoluto degrado igienico e sanitario. Alla scoperta dell’accampamento di fortuna siamo arrivati grazie al lavoro di controllo del territorio della polizia municipale e dalle segnalazioni di alcuni cittadini. Si è creata una rete di aiuti virtuosa e spontanea per cui, grazie all’azione di persone volenterose e di buon cuore, nel mentre si approntava l’operazione, nel pieno rispetto della legalità, si è cercato di aiutare chi risiedeva nelle baracche di fortuna. Legalità e solidarietà possono e devono camminare insieme. Sarebbe stato poi compito delle autorità competenti accertare lo status dei residenti, in caso di riscontro di immigrati illegali, come da legge, si sarebbe proceduto all’operazione di rimpatrio».
«Come avevo affermato in occasione dell’operazione congiunta condotta per lo sgombero della palazzina di via Capri a Schiavonea – ha affermato il sindaco Stasi, che ha seguito i vari iter che hanno portato all’azione odierna – questi sono segnali, forti, che mandiamo sia alla cittadinanza, che alla comunità di immigrati che vive nella nostra città. Dove c’è illegalità, manca l’integrazione e la mancata integrazione crea fenomeni di ghettizzazione, incomprensione, rabbia. Questi cittadini sono, purtroppo, spesso le prime vittime dell’ingiustizia, oppressi dal caporalato legato alla stagionalità dei lavori, sfruttati».