La Giunta ha varato un atto di indirizzo per individuare spazi necessari ad attività sociali
Continua incessante l’impegno della Giunta Comunale verso il coordinamento e il potenziamento dei servizi rivolti alle fasce deboli della comunità favorendo la sinergia tra la rete dell’assistenza domiciliare, i centri socioculturali, il mondo dell’associazionismo e del volontariato.
Attraverso un apposito atto di indirizzo l’Amministrazione ha sottolineato l’emergenza di creare luoghi di aggregazione inclusivi in alcune aree della città che ne sono sprovvisti, con l’intento di favorire l’accesso a strumenti innovativi a favore dei cittadini più fragili e che parimenti diano sostegno e supporto al lavoro di cura del nucleo familiare attraverso attività socio-educative e/o riabilitative e di integrazione sociale.
In particolare, ciò che è stata individuata dalla Giunta Stasi come una emergenza è quella della mancanza di spazi di aggregazione per persone con disabilità nell’aria più popolosa della città, ovvero l’area dello Scalo di Corigliano. Preso atto dell’assenza di immobili pubblici inutilizzati nella zona, l’Amministrazione ha inteso pubblicare un avviso pubblico per raccogliere eventuali disponibilità da parte di privati cittadini che intendano cedere il proprio immobile da destinare eventualmente, previe le opportune valutazioni di tipo amministrativo, tecnico e finanziario, a polo sociale con particolare riferimento ad un centro diurno per persone con disabilità.
«Le fasce deboli della città sono tante e sotto il profilo del disagio questo periodo difficile di pandemia e successiva crisi energetica – dichiara il sindaco Flavio Stasi – sta gravando ulteriormente sulla comunità. In una situazione tanto complessa, come Comune e con i pochi strumenti a nostra disposizione, stiamo provando pian piano a migliorare le risposte ed il sostegno a tutte le categorie, in una regione che, purtroppo, certamente non vanta ancora una tradizione importante sotto il profilo delle garanzie e dei diritti delle fasce deboli. Basti pensare al ritardo decennale con il quale si sta attuando la riforma del settore».
«Attraverso quest’atto – conclude il Primo Cittadino – intendiamo cercare spazi laddove l’ente non ne possiede per la realizzazione di un polo sociale a partire dalla creazione di un centro diurno per persone con disabilità che, a nostro avviso, rappresenta una emergenza in un’area importante e popolosissima come quella che ruota intorno allo Scalo di Corigliano e che non può essere priva di un servizio di civiltà del genere».