FARO DI CAPO TRIONTO, VOTATA IN CONSIGLIO LA DELIBERA PER L’ACQUISIZIONE E VALORIZZAZIONE DEL BENE 

Costruito nel 1920 ed entrato in funzione nel 1923, il faro ha assistito il susseguirsi di almeno tre generazioni di pescatori e navigatori di tutte le tipologie. Si tratta di una struttura di notevole interesse culturale e storico situato in una zona costiera di pregio, in disuso da molti anni. 

Con la delibera  votata ieri in consiglio comunale è stato portato a termine il percorso di acquisizione e valorizzazione del bene storico-culturale.
Dal suo insediamento questa amministrazione ha individuato in alcuni luoghi ed in alcuni beni storici, di proprietà privata o demaniale, una risorsa importante per il territorio in termini di possibili poli di interesse, e fin dall’inizio del proprio mandato ha attivato le procedure necessarie per procedere alla loro acquisizione e valorizzazione mediante progetti finalizzati ad intercettare risorse comunitarie. Tra questi beni storici si annoverano l’ex carcere del Centro Storico di Rossano, il Castello San Mauro e, appunto, il Faro di Capo Trionto.

In disuso da molti anni, nel corso del tempo il complesso – di proprietà demaniale – è stato progressivamente colpito dal degrado e dal deterioramento, oltre che da fenomeni di occupazione e danneggiamento. Per questa ragione, fin dai primi mesi di amministrazione, l’esecutivo Stasi si è attivato per individuare il percorso migliore per valorizzare questo splendido luogo, di importanza storica e naturalistica, a partire dalla risoluzione della questione della proprietà, lavorando quindi con l’obiettivo di acquisire il Faro al patrimonio comunale mediante il cosiddetto “federalismo culturale”.  Numerosi sono stati gli incontri presso il Segretariato Regionale del Ministero dei Beni Culturali, a Roccelletta di Borgia, per definire il percorso di recupero e valorizzazione di questo bene, seguiti direttamente dal sindaco e dall’assessore all’Assetto urbano, Tatiana Novello. Con delibera di Giunta Comunale n. 327 del 21 settembre 2022 l’esecutivo ha approvato lo studio di fattibilità tecnico economica relativo all’intervento di recupero, restauro straordinario, messa in sicurezza e valorizzazione del Faro di Capo Trionto, necessario per portare a compimento il percorso di acquisizione del bene. Contestualmente la valorizzazione del bene è stata proposta alla manifestazione di interesse “CIS Calabria”, proponendo anche il progetto di valorizzazione del Faro attraverso la creazione di un parco bio-marino di valenza nazionale. Al termine della procedura questo progetto è risultato tra i beneficiari del contributo richiesto. 
 
Alcune delle attività programmate nel piano del progetto di valorizzazione del complesso da parte del comune, che saranno ampliate e ulteriormente col CIS Calabria “Svelare bellezza”, sono:
 – la realizzazione del “Museo del mare e delle attività storicamente dedicate alla cultura della pesca”;
– la realizzazione programmata di Mostre ed esposizioni temporanee con attività culturali dedicate ai personaggi importanti del territorio, dal punto di vista ambientale e della attività di pesca nella costa di Corigliano, Thurio, Schiavonea e Rossano;
– l’istituzione del punto di osservazione panoramico sulla torre del faro, fruibile in accordo con le norme di sicurezza europee e collegato con la sede del museo in modalità virtuale;
– la creazione del Hub scientifico-Culturale tramite la convenzione con i Dipartimenti dell’Unical per lo svolgimento di attività di ricerca e di promozione mirata sulla flora e fauna marina e costiera;
 
Successivamente il settore Lavori Pubblici ha redatto ulteriori tavole a corredo dello studio di fattibilità tecnico-economica dell’intervento di recupero sul Faro che completano la prima fase progettuale dell’intervento, individuando le prospettive di valorizzazione delle strutture, oltre alla redazione del piano di Gestione del progetto di valorizzazione, manutenzione e riuso degli edifici del Faro di Capo Trionto; l’intervento di recupero e messa a fruizione riguarderà sia il faro che la porzione catastale delimitata dal perimetro murario, gli edifici del serbatoio, il magazzino, il pozzo di fornitura di acqua non potabile, la rimessa del guardiano e la strada di accesso laterale allo stesso perimetro murario.  L’interno dell’edificio di pertinenza ex ufficio e magazzino attualmente in stato di degrado sarà adibito a rappresentanza ed esposizione/museo, invece la struttura del faro diventerà un punto panoramico e di osservazione sia ludica che di studio. Nel marzo del 2023 marzo 2023, già esecutiva, poi, è stata deliberata l’approvazione di una convenzione con il dipartimento di Ecologia e Scienza della Terra dell’Unical, con la quale si prevede la collaborazione tra Comune di Corigliano-Rossano e DIBEST ed in particolare per la promozione, ricerca e monitoraggio anche presso la sede del Museo del Mare di prossima realizzazione nei locali del Faro di Capo Trionto.
 
«Dopo la proposta progettuale di restauro con allegato il programma di valorizzazione approvato al tavolo operativo con Mic e Agenzia delle Entrate, avuto l’ok del Ministero dei Beni Culturali, siamo pronti a procedere all’acquisizione a titolo gratuito del Faro – afferma l’assessore all’Assetto del Territorio, Tatiana Novello – L’area di grande valore storico-culturale (certificato) sarà restaurata (con finanziamento Cis intercettato nel frattempo) e diverrà Museo del Mare e Punto di Osservazione, oltre che sede espositiva e sede di formazione su attività marine. Il federalismo demaniale ci ha permesso di acquisito grazie ad un eccellente programma di valorizzazione che creerà lavoro e permetterà di mantenere vitale la bellissima area».
 
«Ieri abbiamo compiuto un altro passo in avanti in percorso storico –  ha dichiarato il sindaco Flavio Stasi – ovvero l’acquisizione al patrimonio comunale e la valorizzazione del Faro di Capo Trionto. Un luogo che ho sempre ammirato fin da bambino ma che anno dopo anno diventava sempre più degradato. Il primo passo era quello di farlo acquisire al Comune ed ormai ci siamo riusciti. Ora partirà il programma di restauro prima e di valorizzazione poi, con 2 milioni di euro di finanziamento intercettati dall’Amministrazione grazie al Cis Calabria. Uno dei percorsi di cui sono molto orgoglioso»
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