In questi giorni l’attenzione del dibattito pubblico si è spostata sulla cosiddetta bretella di Thurio, un’opera che avrebbe già dovuto essere realizzata e dalle motivazioni ovvie ed incontrastabile, dal momento che mette in collegamento un’intera fascia ionica, da Corigliano-Rossano a Crotone. Al contrario questa è un’opera per la quale si è in enorme, inspiegabile ritardo.
Attenzione però: questa discussione non è sostitutiva rispetto alla questione più importante, cioè la Praia – Tarsia.
Anche da questo punto di vista, le ragioni di questa opera davvero importante sono oggettive sia dal punto di vista tecnico che politico-sociale. A Roma devono sapere che, senza quest’opera, un terzo della Calabria – che vive tra i due poli urbani di Corigliano-Rossano e Cosenza, il Pollino e la Valle del Crati – per accedere alla Alta Velocità impiegherebbe un’ora e mezza, rinunciando di fatto all’utilizzo della ferrovia. Lo ribadisco: a fronte di un possibile ritardo di 7 minuti al capolinea di Reggio Calabria, quasi 600 mila persone accederebbero al servizio con almeno 70 minuti in meno di media. Gran parte di questa popolazione non avrebbe alcun giovamento dal raddoppio, comunque opportuno, della Paola – Cosenza.
Addurre motivazioni di carattere tecnico in un Paese che ha accettato e sta affrontando la sfida del Ponte sullo Stretto, è francamente ridicolo, e non ci sono ragioni di carattere ingegneristico o geologico che rendono quest’opera impossibile e nemmeno troppo difficile.
È una grande opera e risponde alle ovvie criticità di una grande opera, pertanto il punto è proprio questo: si vuole realizzare una opera importante in Calabria o il Governo Centrale pensa che le grandi opere debbano realizzarsi solo al centro-nord, limitandosi al rifacimento del trucco alla linea tirrenica?
Questo è un tema politico e strategico per il Paese, e credo che debba aprirsi un confronto Comuni-Regione-Ministero, scevro da condizionamenti di qualsiasi tipo ma con l’obiettivo di condividere le analisi e realizzare la soluzione migliore per il paese, che è di gran lunga la Praia – Tarsia.
Mi piacerebbe che su questo tema si esprimano anche le nostre rappresentanze territoriali, al fine di poter condurre dei percorsi istituzionali comuni ed efficaci.
Quella del nodo di Tarsia è la battaglia per il futuro della nostra terra. Altre opere ferroviarie, come la realizzazione della bretella di Thurio, non possono semplicemente essere messe in discussione né ritardate perché ci catapulterebbero nel passato.
IL SINDACO
FLAVIO STASI