CONVOCATO IL CONSIGLIO COMUNALE PER GIORNO 30 GENNAIO ORE 17.30

È stato convocato, il Consiglio Comunale, in sessione ordinaria ed in prima convocazione, nella Sala delle Adunanze Consiliari, in Piazza SS. Anargiri, per il giorno lunedì 30 gennaio 2023, alle ore 17:30.

Quattro i punti all’ordine del giorno

  1. Approvazione verbali seduta precedente;
  2. Comunicazioni del Sindaco;
  3. Statuto comunale della Città di Corigliano-Rossano APPROVAZIONE;
  4. Conferimento cittadinanza onoraria alla Senatrice Liliana Segre.

Nel caso di seduta infruttuosa, la seconda convocazione e prevista, secondo le stesse modalità, per le ore 17:30 del 3 febbraio 2023.

Sarà possibile seguire in diretta i lavori del consiglio dal link https://coriglianorossano.consiglicloud.it/home

 

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
MARINELLA GRILLO

 

PROGETTO INCAS, RIUNIONE ALL’ANCI NAZIONALE

Alboresi: «Un importante momento di confronto»

Progetto Incas, nella sede Anci nazionale a Roma, si è tenuto un incontro per fare il punto a sei mesi dal suo avvio. Un lavoro importante, patrocinato dal Ministero delle Politiche Sociali e del Lavoro e incentrato sul contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura, frutto di una tessitura condivisa che ha permesso di fare una mappatura degli insediamenti formali e informali dei cittadini stranieri impiegati in ambito agricolo e di armonizzare le progettazioni nazionali sulla tematica. Anci, attraverso la sua fondazione Cittalia e al progetto InCas, ha fornito un supporto agli Enti locali al fine di sviluppare piani locali multisettoriali, cioè piani di azione locali come concreto strumento di attuazione a livello territoriale del piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e di tutte le politiche messe in essere per l’accoglienza e l’inclusione.

Presenti a Roma i sindaci dei dieci Comuni selezionati in tutta Italia per questa nuovo approccio programmatico (Rovigo, Porto Recanati, S. Severo, Siracusa, Albenga, Salluzzo, Lavello, Castelvolturno), tra i quali rientra appunto il Comune di Corigliano-Rossano – rappresentato dall’assessore alle Politiche Sociali, Alessia Alboresi.

«Ringrazio i Comuni che sono intervenuti oggi a Roma per fare il punto sul progetto Incas a sei mesi dal suo avvio. Dobbiamo costruire un perimetro condiviso con regole del gioco chiare. Il Pnrr prevede risorse specifiche, si tratta ora di investire e procedere insieme. Ma devono essere i sindaci, che conoscono il territorio, a dire quali sono le priorità e le questioni su cui è necessario spendere le risorse». È quanto ha sottolineato il delegato dell’Anci all’immigrazione e sindaco di Prato, Matteo Biffoni nel corso dell’incontro.

«Un importante momento di confronto, in cui ho potuto mettere in luce quanto già fatto soprattutto in tema di inclusione e accoglienza nel nostro comune- ha commentato l’assessore Alessia Alboresi – raccontando il nostro territorio e la nostra realtà agricola, fatta di piccole aziende ma anche di organizzazioni complesse e moderne. Ho inoltre rimarcato l’esigenza di una gestione delle risorse più snella dal punto di vista della programmazione che possa servire agli enti per le situazioni emergenziali e infine, vista le nuove esigenze del mercato, la possibilità di insistere anche su una formazione che abbia il duplice scopo di rendere stanziali i lavoratori e di professionalizzare il settore».

«Il confronto e il dialogo continuo, favoriti dal progetto e dagli incontri sono utili strumento per evidenziare le necessità e le esigenze dei diversi territori, tra cui il nostro – ha commentato il sindaco Flavio Stasi – per realizzare misure e progetti strutturati sulle specifiche esigenze di ognuno in modo da renderlo adattabile a diversi contesti locali»

“Solo per colpa di essere nati”, mostra al Museo Diocesano e del Codex per la Giornata della Memoria

Con il patrocinio del Comune di Corigliano-Rossano – assessorato alla Cultura – sarà inaugurata domani – giovedì 26 gennaio 2023 – alle 17 nel Salone degli Stemmi dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati, la mostra “Solo per colpa di essere nati. Per non dimenticare mai”; che sarà visitabile al Museo Diocesano e del Codex dal 27 gennaio al 5 marzo.
Nella stessa giornata si terrà anche la suggestiva cerimonia dello “Sfoglio” del Codex alla presenza del Referente della Comunità Ebraica in Calabria.
Promuovere la conoscenza della Shoah, della storia e delle vicende che interessarono anche la Calabria e farne memoria. È questo l’intento della mostra.
Il titolo “Solo per colpa di essere nati” è un tributo alla frase che spesso la senatrice a Vita, Liliana #Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, ripete nelle sue testimonianze, la quale ha impreziosito con un testo introduttivo questo progetto culturale caratterizzato da un alto valore didattico che fa ricorso a molteplici linguaggi comunicativi.
Il nucleo centrale è costituito dal ciclo di opere dedicate alla Shoah, realizzate dall’artista italo-americano Frank Denota, il cui stile artistico incrocia la pop e la street art e si presta ad essere particolarmente apprezzato dalle nuove generazioni.
I pannelli didattici dislocati in tutte le sale espositive fungeranno da linee guida per una migliore comprensione del fenomeno storico trattato e saranno caratterizzati da specifici focus sulle vicende che interessarono anche la Calabria, la nostra città ed il campo di internamento fascista di Ferramonti di Tarsia, il più grande campo per ebrei stranieri, apolidi ed antifascisti.
Ad integrazione dei supporti informativi di base è stato sviluppato un percorso multimediale che contribuirà a migliorare la comprensione e la conoscenza della storia della Shoah per mezzo di video ed immagini di approfondimento.
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DISTRETTO DEL CIBO PIANA DI SIBARI RIUNIONE ORGANIZZATIVA IN COMUNE

Stasi: «Anche al Sud è possibile fare rete»

 I distretti del cibo sono sistemi produttivi locali radicati nel territorio per promuoverne lo sviluppo, garantire la sicurezza alimentare, la coesione e l’inclusione sociale, ridurre l’impatto ambientale e lo spreco alimentare. Tra gli obiettivi anche quello di valorizzare le produzioni agroalimentari di qualità favorendo l’integrazione di filiera e sviluppando un nuovo e più organizzato sistema turistico legato all’enogastronomia.

Questa mattina – mercoledì 25 gennaio 2023 – nella sala giunta di Palazzo Bianchi, si è tenuta l’assemblea con i soci del partenariato per la costituzione del “Distretto del Cibo Piana di Sibari” e discutere di quale modello di governance adottare. Il Distretto del cibo “Piana di Sibari” dopo aver avuto il riconoscimento da parte della Regione Calabria si avvia, dunque, alla costituzione sotto forma giuridica riconosciuta (Società Consortile a responsabilità limitata).

Dalla discussione è emersa la necessità forte di fare rete, soprattutto nella Sibaritide, dove è necessario mettere insieme imprese, cittadini, associazioni, istituzioni per realizzare obiettivi comuni. È il momento di fare un salto di qualità nella gestione delle politiche del cibo per far sviluppare ancora di più i nostri territori, utilizzando tutte le potenzialità che offre uno strumento di programmazione e progettazione territoriale come un Distretti del cibo. È necessario sostenere lo sviluppo delle attività economiche e dell’occupazione in un’ottica di filiera (produzioni agroalimentari e manifatturiere, artigianato tipico, turismo, pesca e acquacoltura). Mettere a sistema il complesso delle risorse agricole, agroalimentari, archeologiche, storico-culturali e ambientali dell’area

Promuovere ed incentivare processi e produzioni sempre più sostenibili in coerenza con i dettami di Agenda 2030 e le politiche internazionali sui cambiamenti climatici. sostenere l’imprenditoria giovanile e femminile, accrescere la partecipazione dei giovani alla vita collettiva. Scelte innovative, che consentano al territorio di guardare allo sviluppo locale e alla tutela del paesaggio con un approccio nuovo.

Oltre al sindaco Flavio Stasi, l’assessore al Turismo Costantino Argentino, l’assessore alla Cultura, Alessia Alboresi, Fabio Campana dell’Ufficio Europa, che ha illustrato il progetto, erano presenti tra sindaci o loro rappresentati, il comune di Calopezzati, Caloveto, Paludi, Terranova. I rappresentati di Cia, Coldiretti, Unione Provinciale Agricoltori, Confartigianato, Flag Borghi Marinari, Slow Food Magna Graecia, IIS Majorana.

«Nella riunione di oggi del  distretto del cibo “Piana di Sibari”, a cui abbiamo dato vita l’anno scorso, con la partecipazione di quasi tutti i promotori: le associazioni di categoria, l’Istituto Tecnico Agrario, i sindaci o delegati di Calopezzati, Paludi, Caloveto, Cassano Allo Ionio, Terranova da Sibari, con il coinvolgimento, comunque anche di tutti gli altri – ha affermato il sindaco Flavio Stasi – è stato affrontato il tema dell’organizzazione del Distretto, funzionale alla partecipazione ai bandi che usciranno nei prossimi mesi, ma soprattutto all’avvio delle iniziative di valorizzazione che ci hanno spinto a promuovere questo strumento di rete fra pubblico e privato. Cibo significa agricoltura, pesca, produttività, turismo, promozione del territorio: per questa ragione l’idea condivisa da tutti è stata quella di iniziare a lavorare al brand “Distretto del Cibo Piana di Sibari”. I risultati di queste azioni non saranno immediati, ma altrove, anche grazie agli strumenti di rete e di partenariato, con molto meno riescono a valorizzare molto di più. Come ho ribadito questa mattina, abbiamo l’intenzione di dimostrare che anche al Sud è possibile fare rete e costruire valore per la nostra terra, il valore che merita»

BENE LA FACOLTÀ DI MEDICINA ALL’UNICAL

Si apra un confronto sul rapporto Università e Territorio
Rafforziamo la rete universitaria nella Sibaritide

 

L’attuale dibattito pubblico scaturito dalla istituzionalizzazione della Facoltà di Medicina all’Unical ci offre la rappresentazione di come sono stati pensati, in passato, determinati servizi in Calabria, con una assurda ed improduttiva spartizione politico-territoriale, forse sconosciuta ai giovani calabresi ma ben nota a chi mastica di queste cose, che ha coinvolto persino la sede del Consiglio Regionale e della Giunta Regionale. L’università è stata parte di questo surreale ragionamento.

Ecco per quale ragione la decisione della governance regionale di arricchire l’ateneo di Arcavacata con la Facoltà di Medicina, nel momento in cui da anni i concorsi proposti dalle Aziende Sanitarie per medici specializzati vanno deserti o quasi, ha provocato veri e propri smottamenti istituzionali.

La discussione, tuttavia, evidenzia i limiti del ruolo che abbiamo e continuiamo a riconoscere all’Università dalle nostre parti, quasi come se fosse uno mero strumento per garantire ed arricchire il mercato immobiliare locale (ed altri piccoli segmenti di mercato locale) di questa o di quella città, con affitti, acquisti, valorizzazioni. L’università in Calabria può e deve giocare ben altri ruoli.

Ecco perché credo che l’intera Calabria debba essere felice per l’apertura di una nuova Facoltà, soprattutto di Medicina, ma ritengo anche che sia il momento di aprire un confronto generale sulla rete universitaria regionale.

L’Università può e deve essere in grado di affrontare la doppia sfida dell’accessibilità, in una regione con il reddito pro-capite tra i più bassi d’Italia, e della competitività, valorizzando le intelligenze vive che da decenni arricchiscono i territori del Centro-Italia anche alla luce di un sistema di welfare più efficiente. Ma vi è una terza sfida sulla quale, come è noto, ho trovato finora pochi riscontri nei nostri atenei, anche in quelli a cui sono maggiormente affezionato: l’università non può risultare avulsa dal territorio in cui si innesta, dalle sue vocazioni economiche, produttive, sociali e storiche. Questo, a mio avviso, con le dovute eccezioni, è stato il limite dei nostri atenei finora.

L’apertura della facoltà di medicina a Cosenza apre finalmente uno squarcio che vede l’università aderire alle esigenze dei territori, ed è fin troppo evidente che la Calabria tutta, quindi anche l’area urbana di Cosenza, ha bisogno di un centro di sviluppo scientifico università-ospedale che rigeneri il tessuto medico ed infrastrutturale del territorio, in competizione positiva con l’equivalente di Catanzaro, e che integri l’intera rete ospedaliera provinciale.

Ebbene come si fa a non comprendere che vi sono anche altre esigenze funzionali e necessarie per garantire a questa terra gli strumenti per svilupparsi in maniera sostenibile valorizzando le proprie vocazioni territoriali, integrandole con lo studio e la ricerca, dando la possibilità alla Calabria di migliorare la propria competitività rispetto al resto del Paese?

Davvero nel 2023 non si coglie l’esigenza di sviluppare e potenziare l’economia agroalimentare della Piana di Sibari, sviluppando una facoltà di Agraria in quello che ormai è un polo urbano tra i più importanti? A chi farebbe torto garantire al territorio maggiormente vocato e produttivo, una filiera completa che generi innovazione e competenza nel campo dell’agricoltura? Oppure, a chi farebbe torto sviluppare competenze ed innovazione aprendo dei corsi di laurea nelle scienze del turismo o nella valorizzazione dei beni culturali e storici, in uno dei territori con la ricettività ed i siti archeologici tra i più importanti della regione della regione? La risposta è: a nessuno. Farebbe bene all’intera Calabria.  Perché lo sviluppo di questa terra è possibile solo se riusciremo a renderla competitiva con l’Europa, e la competitività di sviluppa con investimenti e competenze al servizio dei territori.

Ecco perché la fase attuale è importante. Credo che a livello regionale si debba decidere se le università o le facoltà siano ancora il contrappeso di qualche altro ufficio pubblico, finalizzate a garantire qualche affitto e qualche colata di cemento, oppure siano strumento per lo sviluppo e la valorizzazione della Calabria e conseguente miglioramento della qualità della vita di tutti i calabresi.

In questo dibattito, noi ci siamo, ancora una volta, a completa disposizione della Regione e della Governance universitaria per agevolare con tutti i mezzi a nostra disposizione questo percorso, che riteniamo non campanilistico ma virtuoso e plurale, perché anche la Sibaritide può essere un’area funzionale allo sviluppo dell’intera Calabria.

 

 

Il SINDACO
FLAVIO STASI

PARTITA OGGI LA RIQUALIFICAZIONE DELLE GROTTE DI PENTE E SANT’ANNA

Stasi: «Abbiamo un patrimonio ricco di bellezza»

Nel 2020, a seguito della caduta di alcuni massi, la strada provinciale 250 che parte dal centro storico di Rossano e conduce verso Santa Maria delle Grazie, fu interrotta per alcune settimane. All’epoca la Protezione Civile Comunale ebbe l’onere persino di trovare alloggio ad alcuni cittadini messi le cui abitazioni erano messe in pericolo dall’evento franoso.

L’Amministrazione comunale spinse la Provincia affinché realizzasse in tempi celeri i lavori per la messa in sicurezza e la riapertura al transito di questa importante arteria mentre l’ente comunale provvedeva a mettere in sicurezza prontamente i tratti di propria competenza.

Fu proprio durante alcuni di questi lavori che furono abbattuti alcuni manufatti che insistevano proprio sul crinale che sovrasta la strada, per i quali il Comune da tempo aveva emesso ordinanze di sgombero, portando alla luce alcune grotte che si sono aggiunte a quelle già note nella zona di Pente.

Da quel momento l’Amministrazione ha pianificato alcune azioni per la valorizzazione di questi luoghi belli ed antichi.

Nel gennaio 2022, quando fu approvato il Bando Ponte sui Servizi di Igiene Urbana, che portarono all’avvio del porta a porta spinto nel centro storico di Rossano, tra le proposte migliorative, l’azienda Ecoross che risultò affidataria del servizio, inserì la realizzazione insieme ad un’associazione di un “Intervento di riqualificazione delle Grotte di Sant’Anna e Pente”.

Oggi in virtù di quel bando e di quell’accordo sono partiti  i lavori per il recupero delle grotte di Pente e di Sant’Anna. Lo scorso 18 gennaio, alla presenza dell’assessore alla Cultura, Alessia Alboresi, in rappresentanza dell’amministrazione è stato sottoscritto il verbale di consegna dei lavori di riqualificazione, per i quali il committente ha deciso di avvalersi della collaborazione dell’Associazione RossanoRecupera presente alla sottoscrizione del verbale.

«Abbiamo un patrimonio colmo di ricchezze spesso invisibili anche a noi stessi  ha commentato il sindaco Flavio Stasi – che non abbiamo avuto mai il coraggio e la lungimiranza di valorizzare. Quando sono emerse le grotte durante i lavori per la messa in sicurezza della strada provinciale ho immediatamente immaginato di ripulire ed iniziare a rendere questi luoghi visibili. Luoghi che raccontano la storia del territorio ma che hanno anche un potenziale culturale e turistico. Questo è un primo intervento, agevolato da una miglioria proposta all’interno di uno dei servizi comunali, che però farà parte di un più articolato percorso di valorizzazione a cura dell’Amministrazione Comunale»

MALTEMPO, IN ATTO DA IERI COSTANTE MONITORAGGIO DEI TORRENTI

A fronte delle forti piogge che imperversano sul territorio, è attivo da ieri un costante e continuo monitoraggio dei torrenti, con particolare attenzione per il Crati, con la con la Protezione Civile Comunale ed i volontari attivati dalla Protezione Civile Regionale. Allerta alta visto l’intensificarsi in queste ore della pioggia.
 «Le condizioni metereologiche dei giorni scorsi hanno molto ingrossato il Crati  Da ieri sera con la Protezione Civile Comunale ed i volontari attivati dalla Protezione Civile Regionale stiamo monitorando il grande serpente d’acqua della Calabria – ha afefrmato il sindaco Stasi – Livello alto, ma al momento senza grandi criticità. Più a valle si registrano disagi e l’esigenza di liberare le foci di alcuni canali ed abbiamo già sollecitato gli organi competenti.  Il monitoraggio ovviamente continua.  Noi ci siamo sempre. Ringrazio volontari e personale della Protezione Civile perché non si tirano mai indietro.
Nel frattempo gli 8 milioni di euro per il rafforzamento dell’argine destro del Crati restano ancora fermi dal 2018.  Serve sbloccarli subito».

L’AMMINISTRAZIONE ESPRIME SDEGNO PER L’ATTENTATO SUBITO DAL SINDACO RUSSO

Il sindaco Flavio Stasi e l’intera amministrazione comunale esprimono sdegno per il vile attentato subito dal sindaco di Mirto Crosia, Antonio Russo,  al quale è stata incendiata la residenza estiva.

«In tempi così difficili – afferma il sindaco Stasi – è necessario abbassare i toni del contrasto politico e frenare ogni forma di esasperazione. Confidiamo nel pieno operato delle Forze dell’Ordine per far luce sulla matrice dell’attentato».

IL SINDACO STASI IN CITTADELLA PER DISCUTERE DI OSPEDALE UNICO E AGENDA URBANA CON IL PRESIDENTE DELLA REGIONE OCCHIUTO

 Ospedale della Sibaritidie e Agenda Urbana 13/20, questi i due importatanti temi affrontati ieri – venerdì 20 gennaio – durante un incontro in Cittadella, tra il sindaco Flavio Stasi e il presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

«Per quanto riguarda l’ospedale, come ho già avuto modo di dire alcune settimane fa – ha affermato il sindaco Stasi – quando dal dibattito pubblico locale la terminazione dell’opera sembrava dipendere da un allaccio di fogna, esiste una questione di copertura finanziaria.
Servono, quindi, nuovi fondi, per almeno tre ordini di ragioni: il finanziamento iniziale dell’opera era probabilmente sottodimensionato; le esigenze attuali sono diverse da quelle tenute in considerazione quando il progetto è stato approvato; i costi oggi sono significativamente aumentati. Ho condiviso col Governatore la strategicità di questa opera e l’esigenza che il cantiere, che da qualche tempo prosegue spedito, non si fermi nemmeno un giorno. Per questa ragione abbiamo individuato un percorso che possa consentire di superare, nelle prossime settimane, le criticità attuali».

«Per quanto rigurada il tema “Agenda Urbana” ho sottolineato come siano ancora fermi 4 milioni di euro di fondi per il sostegno al commercio ed ai centri storici in questo momento storico si tratta di uno stallo che nessuno si può permettere. Per questa ragione ho chiesto di delegare il Comune alla attuazione di questi interventi, sgravando la Regione e consentendo di sbloccare fondi e procedure».
«Sono fiducioso sul fatto che entrambe le questioni possano essere risolte nei prossimi giorni – sostiene in conclusione il sindaco Stasi – Su certe questioni non ci siamo mai fermati, non abbiamo mai interrotto le interlocuzioni e non abbiamo mai smesso di lavorare per la città, anche distanti da riflettori e telecamere. Sono certo che i risultati si vedranno».

PER “IL TEATRO SI FA IN TRE” CONCERTO LIRICO AL VALENTE

Appuntamento giovedì 26 gennaio, ore 21

 Da Bizet a Verdi, fino ad una accurata rivisitazione dei brani di Francesco Paolo Tosti, il nuovo appuntamento della stagione comunale, “Il teatro si fa in tre”, ci porterà nel mondo della musica classica con il “Concerto lirico” organizzato da Cultura in voce APS, ente del terzo settore, sotto la direzione artistica di Giulia Luigia Tenuta.

Ad esibirsi al Teatro Valente, giovedì 26 gennaio 2023, ore 21, saranno la mezzosoprano Giulia Tenuta e il tenore Federico Veltri accompagnati al pianoforte dal pianista Andrea Bauleo. Un affascinante viaggio alla riscoperta della tradizione operistica italiana, da Georges Bizet a Giuseppe Verdi. Un concerto travolgente che partirà da un’accurata rivisitazione dei brani di Francesco Paolo Tosti consentirà un’incisiva rivalutazione delle più belle arie d’opera del panorama operistico e cameristico italiano per poi toccare la canzone napoletana di tradizione.

Acquisto dei biglietti al link https://www.diyticket.it/events/Fiere/10012/concerto-lirico o direttamente al botteghino del teatro il giorno dell’evento.

Cultura in Voce, è un’associazione culturale di promozione sociale, si costituisce nel 2017 per iniziativa di un gruppo di musicisti e appassionati di arte, al fine di promuovere e diffondere la cultura in tutte le sue forme.  Cultura come risorsa e creazione di valore.  Lo scopo è quello di scoprire patrimoni storici, artisti e culturali dimenticati e dare vita a tutte quelle attività di promozione, valorizzazione e di conservazione di tali patrimoni. Il fine è creare un contesto fertile e innovativo, a livello regionale, per potenziare un sistema artistico culturale, spesso frammentato, e favorire l’identificazione dei luoghi con le persone che li abitano, realizzando spazi collettivi, riconoscibili, originali, ricchi di significati e contenuti.